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lunedì 8 giugno 2015

LA FAVOLA DEL CONDIZIONATORE

   Un giorno di inizio giugno, il fedele seguace di Tv locali e politicanti abbaianti con accento altoitalico, sentì al telegiornale che faceva caldo: temperatura reale 27 gradi, percepita 42.
 Diligentemente, dopo aver partecipato alla sagra della porchetta, acquistò a rate un condizionatore, made in Italy con manodopera cinese. La promozione sbandierata dalla tizietta con voce acuta in Tv gli permetteva di avere anche 44 bicchieri da bibita in puro Moplen , 140 tovaglioli in carta non riciclabile, e un ombrellone da spiaggia.
E poi, non poteva non avere un condizionatore! Ce l'avevano tutti i suoi pari!
   Fece installare, in nero dall'extracomunitario  tizio amico dell'amico, il favoloso cardenzone ultimo modello dell'economia non sostenibile.
Lo piazzò sopra la finestra della camera da letto del povero cristo non allineato del piano di sotto e, dopo aver lasciate spalancate tutte le finestre di giorno, puntuale, alle 22 , accendeva il succitato cardenzone, regalando eccitanti vibrazioni all'intera parete del povero-cristo-che-pensa-col-suo-cervello.
Non ci furono discussioni possibili : che se ne tornasse in città il povero cristo! Gli abitanti della civilissima cittadina di provincia non sapevano cosa farsene di uno che non sentiva caldo a comando!
   Da quel giorno , per qualche anno, cioè fino a quando il povero cristo non tornò da dove era malauguratamente partito, big-farma ebbe un fedele cliente in più, potenti sonniferi  per evitare un omicidio.