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martedì 18 ottobre 2011

LIBERTA' VADO ANCORA CERCANDO...

 Uno dei fratelli di mio padre, nato nel 1915, era sacerdote, Don Aurelio Giussani. Nella sua vita, aveva insegnato greco e latino nel Collegio "S.Carlo" di Milano, ed era un uomo straordinario. Vestiva "in clergyman", perchè portava malvolentieri la veste lunga, che considerava poco pratica, e questo negli anni '50!. Guidava una delle prime '600, a saetta nel traffico di Milano, e purtroppo la sua perenne fretta gli aveva procurato un incidente nel 1959. Quattro anni più tardi dovette subire un'operazione al cervello (una delle prime effettuate a Milano), per la rimozione di un ematoma causato proprio da quell'incidente.
 Era stato cappellano, partigiano sull'Appennino Parmense, durante la Seconda Guerra mondiale. Scrisse un diario di questa sua avventura tragica, "Diario Clandestino", e una frase, un titolo di un capitolo, mi ha particolarmente colpito : "Libertà vado ancora cercando..."
Scrisse nell' epilogo : " E' il decimo 25 aprile che ritorna...- Ma è proprio questa la liberazione che avevo sognato?.. - I morti per la libertà sono stati troppo traditi. Mi sembra di essere stato tradito anch'io da questi rivoltosi, tomentati e sconvolti dall'odio...".
    Questa è la frase che mi è risuonata nella mente domenica, quando i Black-block hanno distrutto la protesta giusta e sacrosanta di un'Italia  stanca,delusa e tradita.
Io sono una delusa dal '68 e non sono l'unica. Leggete "Avevo vent'anni" di Enrico Franceschini!
Domenica ho rivisto, risentito e rivissuto la stessa speranza, e poi la stessa ansia, e poi ancora la stessa delusione degli anni '70, quando percorrevo via Celoria di corsa, per paura di essere sprangata da quelli di Agraria. Indossare un eskimo mi avrebbe garantito maggior anonimato e meno possibilità di sprangate ma  i miei genitori si rifiutavano di comprarmelo, e il mio fidanzato non voleve vedermelo addosso. Quando raggiungevo i cancelli di Chimica, tiravo un sospiro, e ricominciavo a sperare, purtroppo vittima dell'utopia che la differenza tra i sessi fosse solo un banale inciampo morfologico, che potesse comunque funzionare a 'coincidentia oppositorum', completamento, collaborazione, che il cervello fosse sopra ogni stereotipo sessista.
E' questa la libertà che io vado ancora cercando...

2 commenti:

  1. condivido in pieno, anche perchè sono un' ex sessantottina anch'io. ma ho trovato il tuo commento mentre cercavo notizie su don Aurelio Giussani.Scopro così che ha scritto un diario da chi è stato pubblicato? si può acquistare? scrivimi se vuoi a questa mail donatella.savastafiore@yahoo.com Buona serata

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  2. Il suo diario è stato pubblicato in un numero limitato di copie dal Collegio "S.Carlo" di Milano. Non so se ne esiste qualcuche copia nelle biblioteche o nelle librerie. Sono curiosa di sapere il motivo della ricerca di mio zio, oltretutto morto oramai da 34 anni.Elvira

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