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venerdì 27 luglio 2012

LA ZONA GRIGIA

    Senza distinzioni tra spazi, luoghi, tempi, ruoli, la vita diventa un' immensa, devastante zona grigia, a cui la vecchiaia e la malattia possono solo regalare il suggello di una solitudine senza cieli tersi, o calore, sorrisi e futuro, nella profonda coscienza che, spesso c'è qualcuno che, per vivere, chiude gli altri nella zona grigia, giorno per giorno, spesso in modo raffinatamente subdolo.
Cala il silenzio.

Costringere le parole
a divenire rare,
per renderle preziose,
e pesanti, lucenti
come lame di sole
attraverso una persiana 
socchiusa.

mercoledì 25 luglio 2012

TRASPORTI 2 - L'alba nel vecchio continente - I Romani

    Il trasporto di persone, cose ed animali è vitale e lo è sempre stato. La molla del bisogno ha fornito idee ingegnose per sopperire prima di tutto alla mancanza di cibo, e, in seguito, ad un più ampio commercio, un po' meno legato ai bisogni primari, ed in parte legato al superfluo e al turismo.
    Trasporto, quindi, è un termine che si lega strattamente comunque sempre a quello del commercio.
La Mesopotamia, terra madre dell'invenzione della ruota, era ricca di argilla, carne e bitume, ma era carente in legname e metalli.. Ciò costrinse gli abitanti ad avere sempre maggiori scambi coi Paesi vicini. La rete commerciale nel terzo millennio a.C. era già molto fitta. Non esistevano strade costruite dall'uomo ma la circolazione delle merci era notevole. Mercanti e carovane erano sempre in viaggio, nella polvere.
     Ma chi dette vita all'ingegneria del trasporto furono i Romani. Iniziarono nel 300 a.C. ma non si limitarono a livellare piste e sentieri. I loro problemi erano differenti da quelli che dovevano affrontare i popoli mediorientali. Le frequenti piogge del clima temperato dell' Europa, rendevano le strade impraticabili per il fango, ben più insidioso della polvere. Ed ecco la grande intuizione : dopo aver livellato le strade preesistenti o aver disegnato nel modo più rettilineo ed ergonomico possibile nuovi percorsi, lastricavano ogni via completamente, soprattutto nelle città o sui tratti maggiormente percorsi, oppure si limitavano a riempire di ghiaia i tratti meno battuti. Canali di scolo e pietre miliari erano un ulteriore segno di intelligenza intuitiva da parte di questi uomini.

    "I Romani non sono una nazione o un popolo nel senso che noi diamo a queste parole; il'popolo romano' presto smette di essere una nozione geografica o di razza, per divenire un termine giuridico che indica un emblema politico e un sistema di governo.".
da "Introduzione alla filologia romanza" di Erich Auerbach

     In un prototipo di Stati Uniti d' Europa, in ogni regione conquistata, sia per prestigio che per facilitare commerci ed operazioni militari,  i  Romani procedevano nello stesso modo.
    Al trasporto di merci venivano adibiti due tipi di carri: uno pesantissimo e trainato da una decina di buoi che permetteva il trasporto di grossi pesi, o un carro più leggero, con dei muli, per trasportare cose piccole e preziose. Fu l' imperatore Adriano , nel II secolo d.C., a dare un tocco di assoluta modernità progettuale ai territori attorno al Mare Nostrum, dalla Scozia all' Africa e al Medio Oriente.

mercoledì 11 luglio 2012

LA NOSTRA IDENTITA'

La ricerca ossessiva del passato, la costruzione di una banca della memoria, crea musei statici che troppo spesso lasciano il tempo che trovano, senza suscitare reali emozioni.
Dovremmo mettere nel vocabolario di italiano la lunghissima parola tedesca, che, come già ho avuto modo di dire, significa rielaborazione del passato e suo superamento.
La ricerca di un'identità presa dal nostro passato è indice che  non abbiamo la nostra identità dentro di noi, e come non abbiamo osservato, fatto nostra, elaborato e fatta crescere questa identità.
Questi pezzi di passato che vorremmo far rivivere, risultano allora, come quadri di un museo che ammiriamo ma non sono nostri.
Questa pretesa ostinazione ad accusare lo straniero, che magari è solo uno della provincia vicina, di invaderci e colonizzarci, non è altro che l'indice della debolezza della nostra identità, e della pochezza delle nostre idee, e dell'incapacità di creare qualcosa di nuovo, valido, affascinante e meraviglioso.
Sembra che l'Italia si sia fermata ed adagiata mollemente sulla memoria degli antichi romani, o dei celti (scoperta dell'ultimo decennio politico!), e con quella pretenderemmo di avere il rispetto e l'ossequio del mondo che , nel frattempo, è enormemente progredito.
Se non si accettano i cambiamenti, si è vecchi, cioè pronti a morire.
Quando ci si sente perfetti, si è morti. Ricordiamoci che " perfetto " deriva dal latino: è il participio passato di perficio e significa essenzialmente "compiuto, finito".

martedì 3 luglio 2012

UN PO' DI TRASPORTI - 1 puntata


 "la posta pubblica che avevo istituito di recente, e comportava cambio di cavalli e di vetture su territori immensi..."
    da "Memorie di Adriano" di M.YOURCENAR
 

Progetto ambizioso parlare di trasporti. Ci si illude di parlare di viaggi, ma lo si fa sia che si sia viaggiatori, che turisti, o semplicemente utilizzatori per necessità.
Moltissimi hanno già scritto, raccontato, discusso, contestato.. Ma nel mondo in evluzione tanto rapida, ogni parola scritta in attimi successivi potrebbe essere una novità, ed avere quindi un fascino che fa perdonare il déja vu del dato storico, giudicato, a torto, anacronistico. Parlarne senza risalire alla scoperta della ruota, o ad ancora prima, è come pretendere di leggere o scrivere senza conoscere l'alfabeto o una lingua diversa dalla propria. Si potrebbe paragonare il discrso su ogni tipo di trasporto, al destino del genio di Aladino nel film di Walt Disney: "Eccezionali poteri cosmici in un minuscolo spazio vitale.".
La storia del trasporto è muoversi, andare, è innanzi tutto la storia dell'uomo che muove se stesso, per bisogno, alla ricerca del cibo.
Studiando la storia degli Indiani d'America, si evidenzia come essi siano il frutto, il prodotto di un lungo viaggio iniziato nel centro dell' Africa, dove è comparso il primo vero antenato dell'uomo moderno. Dall' Africa, questi primi uomini hanno attraversato l'Asia fino allo stretto di Bering, la terra di Beringia. La glaciazione del''epoca Wurmiana aveva abbassato il livello del mare proprio in quel punto, e reso lo stretto simile ad un ponte di terra, che ha permesso a questi uomini di giungere ad un nuovo continente. L'attraversamento è avvenuto in epoca incerta, in due ondate, 35.000 e 12.000 anni fa, alla fine del paleolitico superiore.  Dopo il loro arrivo in Alaska, si diffusero rapidamente fino al Sud America. Si spostavano inseguendo le mandrie per avere cibo, ma non conoscevano le leggi naturali dei passaggi degli animali, le loro migrazioni. E le loro donne nei tee pee e nelle capanne, provvedevano al mantenimento della famiglia dandosi all'agricoltura, inventandola, studiandola.
Con un notevole salto temporale, andiamo nel 1600 d.C.: l'arrivo del cavallo portato dagli Spagnoli, mutò il tenore di vita. I vecchi non vennero più abbandonati e il trasporto di tende e cibo divenne più facile.Proprio lì, in quel nuovo mondo sempre più terra di conquista degli Stati Europei, si è sviluppata, nei secoli successivi, una storia parallela alla nostra, a quella del periodo storico dei trasporti che a me interessa: quella dei pony-express. Nato nel 1839 come servizio su rotaia, si allineò al "periodo d'oro delle carrozze" nel 1845 con la tratta mista treno, diligenza, battello a vapore, da Buffalo a St. Louis. Tredici anni dopo, nel 1858, venne fondata una compagnia che farà la tratta St.Louis- St.Francisco utilizzando solo diligenze.