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martedì 28 febbraio 2012

FIORIN FIORELLO

"Fiorin fiorello, l'amore è bello vicino a te...".  Così cantavano le mie zie, mentre facevano le pulizie di Pasqua, con un sorriso tenero sulle labbra, pensando alla cugina che di un Fiorello s'era innamorata e con me, terribile bimbetta curiosa e vivacissima, tra i piedi. Approfittavo di queste operazioni annuali per frugare nei cassetti e negli armadi, dove mi nascondevo. Mia nonna, inferma,  mi aveva attaccato dei campanellini alle scarpe e quando non li sentiva più si preoccupava.
"I giardini di marzo si vestono di nuovi colori, e in quel mese le giovani donne vivono nuovi amori..." Così cantava Battisti. Inno.
E' primavera!!! Non sono una bambina immatura se lo dico. E' primavera. Gli uccelli hanno ricominciato a cantare, è spuntata la prima margherita, e il sole, il cielo azzurro, le Grigne dal profilo nitido all'orizzonte, la voglia di pulito, di respiro, reclamano la vita . E basta una canzone per essere sommersi dalle nostalgie dei batticuori giovanili, un profumo per aver voglia di ricominciare, di costruire, di cantare.
E se la vita è stata particolarmente dura, perchè non apprezzare questo miracolo e prenderlo ad esempio?
La nostra lingua ha assegnato al verbo 'sfruttare' esclusivamente una connotazione negativa, ma dovremmo imparare dalla lingua spagnola, che  il suo 'disfrutar' lo legge come s-fruttare ,cioè cogliere i frutti.
Non ho nostalgie e rimpianti per epoche passate. Quello che ho ora è faticoso ma non tornerei indietro.
Ora so.
Vorrei essere sull'Alpe di Siusi, ad aspettare il fiorire dei rododendri...

giovedì 16 febbraio 2012

HAIKU - HOKKU

haiku
Forma poetica consistente in 17 sillabe con metrica 5-7-5. Deve contenere un kigo (riferimento ad una delle quattro stagioni). Derivato dallo haikai, si sviluppò nel periodo Tokugawa ed ebbe Matsuo Basho_m-font8.gif (824 byte) quale massimo esponente. Il termine haiku, nella moderna accezione di verso a sé stante, cioè autonomo e non più come parte iniziale di un componimento, è stato così definito da Masaoka Shiki, critico letterario, solo nel XIX secolo. 
(Lett. "verso che inizia"). Parte iniziale di un renga formata da 5-7-5 sillabe. Matsuo Basho_m-font8.gif (824 byte) separò questi tre versi iniziali dal resto della composizione dando vita ad un componimento a sé stante e ben definito.
(http://www.silloge.it/)

A vent'anni mi dilettavo di poesia, firmando con uno pseudonimo,  e l'hokku mi ha sempre interessato per la sua sinteticità incisiva, che nella lingua italiana ritroviamo, in forma sublime, nell'ermetismo di Ungaretti e Quasimodo. Chi non ricorda "M'illumino d'immenso." di Ungaretti?
E : "Ognuno sta solo
       nel cuore della terra
       trafitto da un raggio di sole.
       Ed è subito sera." di Quasimodo ?
Io, allora, presuntuosa, sintetizzai un modo d'amare in un hokku un po' pietoso, ma di diciassette sillabe!
TU - L'attesa
tranquilla ed ansiosa
del prossimo respiro.
Credo di aver fatto bene ad ascoltare il consiglio del poeta Franco Cajani: un gentile 'non è per te'.

ASTRONOMIA

Sono affascinata dal lavoro eccezionale svolto dal Gruppo Astrofili di Saronno! Immagini stupende del cielo!
Queste sono del Prof. Lorenzo Comolli, ( http://www.astrosurf.com/comolli/) innamorato dello spazio profondo, poeta dell'astronomia, che usa le immagini come parole intriganti.
Seguendo le loro newsletter, mi dispiace di non poter appartenere al loro gruppo, che necessita di conoscenze e di materiali che io non posseggo. Nel frattempo mi godo il loro lavoro!

                                                      
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Total Lunar Eclipse 2007                     Mars 2003
                                      



Costellazioni


martedì 14 febbraio 2012

PATRIA

"La vera Patria è avere un luogo dentro di noi, dove poter ritornare, se stai bene con te.
Tante volte abbiamo bisogno di una società di calcio, di una bandiera, di una religione, di un gruppo di appartenenza perchè non stiamo bene con noi stessi." 
Josefa Idem - da " Che tempo che fa" - Rai 3 - Domenica 12 febbraio

Chapeau!


mercoledì 8 febbraio 2012

GRAZIE

Ringraziamento

da "Vista con granello di sabbia"

Devo molto
a quelli che non amo.
Il sollievo con cui accetto
che siano più vicini a un altro.

La gioia di non essere io
il lupo dei loro agnelli.

Mi sento in pace con loro
e in libertà con loro,
e questo l'amore non può darlo,
n´ riesce a toglierlo.

Non li aspetto
dalla porta alla finestra.
Paziente
quasi come un orologio solare,
capisco
ciò che l'amore non capisce,
perdono
ciò che l'amore non perdonerebbe mai.

Da un incontro a una lettera
passa non un'eternità,
ma solo qualche giorno o settimana.

I viaggi con loro vanno sempre bene,
i concerti sono ascoltati fino in fondo,
le cattedrali visitate,
i paesaggi nitidi.

E quando ci separano
sette monti e fiumi,
sono monti e fiumi
che si trovano in ogni atlante.

E' merito loro
se vivo in tre dimensioni,
in uno spazio non lirico e non retorico,
con un orizzonte vero, perchè mobile.

Loro stessi non sanno
quanto portano nelle mani vuote.

"Non devo loro nulla" -
direbbe l'amore
su questa questione aperta.

Wislawa Szymborska




Sassate

Ho provato a parlare.
Forse, ignoro la lingua.
Tutte frasi sbagliate.
Le risposte: sassate. 


Giorgio Caproni


Postato su Facebook dal mio pen-friend Danilo Colombo

martedì 7 febbraio 2012

GLI ITALIANI E L'ITALIANO

Gli italiani sono buffi. Io sono buffa, che sto qui a far la maestrina, ma da buona lombarda, ho succhiato il passato prossimo ovunque e l'articolo davanti al nome proprio, insieme al latte della balia. E sono buffi i toscani, che sbandierano la purezza della lingua perchè hanno 'l'Arno in cui sciacquarla' e dicono "Noi si va a Pisa" : allora chi va a Pisa? Noi o un tizio non ben identificato?
Penso che ogni parte d'Italia abbia il suo errore grammaticale o di pronuncia, ma siamo sicuri che gli inglesi che ci stanno imponendo la loro lingua possono fare i puristi-detta-leggi? La lingua inglese è parlata in tutto il mondo, grazie anche al linguaggio settoriale obbligatorio dell'informatica, ma che inglese è? Ognuno ci mette del suo, e a volte risulta incomprensibile.
Ogni lingua è frutto di una storia e di una cultura, e se non visiti il paese che la parla, rischi di fare errori madornali, per esempio, omettendo l'articolo 'je' in francese : il francese abitante della Francia da cento generazioni, è convinto di essere il centro dell'Universo, e guai a dimenticarlo! Tedeschi ed inglesi vogliono essere un po' ipocritamente ' polite', e ti affliggono di condizionali per salvare la faccia : vorrei, le spiacerebbe, penserei...
Ecco, però è proprio questo che merita rispetto, questa è la magia del mondo, il gioco intrigante che fa del turista un viaggiatore , cioè visitare gente e luoghi diversi, addentrarsi attraverso la lingua parlata, nei meandri della storia, della geografia e della mente umana.


lunedì 6 febbraio 2012

Scrivere un curriculum secondo la poesia

Scrivere un curriculum

da "Vista con granello di sabbia"

Che cos'e' necessario?
E' necessario scrivere una domanda,
e alla domanda allegare il curriculum.
A prescindere da quanto si e' vissuto
e' bene che il curriculum sia breve.
E' d'obbligo concisione e selezione dei fatti.
Cambiare paesaggi in indirizzi
e malcerti ricordi in date fisse.
Di tutti gli amori basta quello coniugale,
e dei bambini solo quelli nati.
Conta di piu' chi ti conosce di chi conosci tu.
I viaggi solo se all'estero.
L'appartenenza a un che, ma senza perche'.
Onorificenze senza motivazione.
Scrivi come se non parlassi mai con te stesso
e ti evitassi.
Sorvola su cani, gatti e uccelli,
cianfrusaglie del passato, amici e sogni.
Meglio il prezzo che il valore
e il titolo che il contenuto.
Meglio il numero di scarpa, che non dove va
colui per cui ti scambiano.
Aggiungi una foto con l'orecchio in vista.
E' la sua forma che conta, non cio' che sente.
Cosa si sente?
Il fragore delle macchine che tritano la carta.

Wislawa Szymborska

CHE TEMPO CHE FA

  Luciana Littizzetto, epurata dal suo colorito linguaggio, non dice cose stupide, anzi! E ieri sera, alla trasmissione condotta da Fazio, ha commentato perfettamente le angosce sul tempo atmosferico, che sembrano aver colto schizofrenicamente gli italiani.
Trovo più preoccupante che ci siano stati 15 gradi a Natale, di questo freddo , identico a quello che io ricordo da bambina, coi nebbioni, coi ghiaccioli sui vetri delle finestre, con gli 'scaldini' tenuti sulle stufe  'economiche', quelli da mettere nel letto. Gli ultimi giorni di gennaio venivano chiamati "i giorni della merla" ed erano giorni in cui nessuna maglia di lana ti difendeva abbastanza.
Oggi muoiono persone per il freddo e la neve. In Italia! Muoiono perchè colpiti da infarto mentre spalano la neve che qualcuno più giovane potrebbe spalare. Muoiono perchè dopo il terremoto in Abruzzo qualcuno  si è intascato i soldi per la ricostruzione. Muoiono perchè se sei un barbone, lo Stato è solo in grado di permettere ad un telegiornale a caso di dire ai barboni di non uscire di casa.
Pretendiamo di vivere con gli stessi ritmi sempre, estate ed inverno, in nome di una moda o putroppo costretti  per lavoro, magari l'unico che abbiamo trovato, in cui il datore di lavoro ci fa continuamente notare che tanta gente ha voglia di lavorare ma i posti sono pochi.
Presi dalla fame, dalla moda o dallo Stato latitante, non sappiamo o possiamo rispettare quello che disse Bacone : "Alla natura si comanda,ubbidendole.". Non ultimo,a causa di  un mondo che ci spinge a essere perennemente giovani fisicamente, con tonnellate di Viagra usati, con ormoni che girano quasi quanto le Aspirine.
Non ci meravigliamo dei 15 gradi a Natale. Vediamo solo l'importo della bolletta del gas, che, MERAVIGLIA!, rimane invariato anche se tu consumi sempre meno. 
Mi sento dire ;"Cosa parlano di riscaldamento globale, se si gela!" 
Ho seguito parecchie trasmissioni su Sky Science, ed ho approfondito il più possibile su Internet, sui libri di Al Gore, tenendo conto del tempo a mia disposizione e del mio livello di istruzione. Non sono una scienzata. Ma, soprattutto, mi sono rifiutata di basarmi sulle assurdità compiacenti dette da qualche 'sgallettata' di qualche rete privata a caso. Ed ho avuto questa molto logica spiegazione, che ho discusso con mio marito, persona estremamente intelligente e molto, molto più preparata di me su questioni scientifiche.
Il riscaldamento globale, in modo subdolo, a decimi di grado, fa sciogliere i ghiacci, che riversano le loro acque gelide degli oceani. Questo fa diminuire apparentemente, ma soprattutto momentaneamente la temperatura delle zone abitate . Non sarà della mia generazione il vedere il disastro, forse. Ma ci sarà. Se non imponiamo alle industrie,soprattutto a quelle piccole, per esempio quelle che costeggiano il Lambro, usato come canale di scolo, una regolamentazione nelle emissioni. SE non impariamo che 'mezzo pubblico è bello' (tanto la FIAT le auto le fa fare altrove, per cui agli operai italiani non viene in tasca nulla), e prendiamo i SUV, che gli idioti comprano per moda, e li graviamo di una tassa mostruosa, data la quantità spaventosa di schifezze che emettono. SE non impariamo a dosare l'acqua : una volta eravamo puliti anche quando non avevamo il bagno in casa, senza far scorrere per ore l'acqua della doccia. Ed insegnavamo ai bambini che bisogna cercare di non sporcarsi, non ridevamo se qualcuno di loro ci metteva una manina sporca di cioccolato sullla camicetta, dicendo "tanto c'è il prodotto tal-dei-tali che smacchia".
Già lo dissi in passato : la vita è un viaggio che non si può compiere gravati da pesi inutili. I bisogni che ci hanno creato sono veramente bisogni? Quanto possiamo essere liberi ? Quando ci decideremo ad usare quel tanto di cervello critico che ci permette di non farci abbindolare, che ci permette di lottare per ciò che è giusto, e riappropriarci di noi stessi e della nostra vita?