.

giovedì 16 febbraio 2012

HAIKU - HOKKU

haiku
Forma poetica consistente in 17 sillabe con metrica 5-7-5. Deve contenere un kigo (riferimento ad una delle quattro stagioni). Derivato dallo haikai, si sviluppò nel periodo Tokugawa ed ebbe Matsuo Basho_m-font8.gif (824 byte) quale massimo esponente. Il termine haiku, nella moderna accezione di verso a sé stante, cioè autonomo e non più come parte iniziale di un componimento, è stato così definito da Masaoka Shiki, critico letterario, solo nel XIX secolo. 
(Lett. "verso che inizia"). Parte iniziale di un renga formata da 5-7-5 sillabe. Matsuo Basho_m-font8.gif (824 byte) separò questi tre versi iniziali dal resto della composizione dando vita ad un componimento a sé stante e ben definito.
(http://www.silloge.it/)

A vent'anni mi dilettavo di poesia, firmando con uno pseudonimo,  e l'hokku mi ha sempre interessato per la sua sinteticità incisiva, che nella lingua italiana ritroviamo, in forma sublime, nell'ermetismo di Ungaretti e Quasimodo. Chi non ricorda "M'illumino d'immenso." di Ungaretti?
E : "Ognuno sta solo
       nel cuore della terra
       trafitto da un raggio di sole.
       Ed è subito sera." di Quasimodo ?
Io, allora, presuntuosa, sintetizzai un modo d'amare in un hokku un po' pietoso, ma di diciassette sillabe!
TU - L'attesa
tranquilla ed ansiosa
del prossimo respiro.
Credo di aver fatto bene ad ascoltare il consiglio del poeta Franco Cajani: un gentile 'non è per te'.

Nessun commento:

Posta un commento