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giovedì 19 gennaio 2012

LA VECCHIA FERROVIA

 Certe premesse sono doverose oltre che necessarie, anche se rendono un'argomentazione spesso un po' pesante.
Allora comincio.
 Ho visitato luoghi che mi hanno allargato l'orizzonte fino a farlo diventare l'infinito anche se non lontani migliaia di chilometri. Basilea, cosmopolita, col suo scorrere maestoso del Reno, con la sua coscienza profondamente ecologica nei trasporti. Barcellona, in cui sono vissuta tre mesi, con il suo mare, le opere d'arte di Gaudì, i suoi viali immensi e il suo Eixample, la sua lingua rotolante, più facile da capire leggendola che sentendola parlare. Ma più vicino, la nostra splendida Italia, provinciale, troppo abitata ma speciale, unica, irripetibile coi suoi mari e le sue montagne così profondamente diverse in ogni aspetto anche umano, andando da Ovest a Est, montagne come le Dolomiti, che io adoro, che sono il mio personale 'bosone di Higgs'. Forse perchè i "Denti di Terrarossa", all'Alpe di Siusi, mi ricordano tanto le guglie del Duomo di Milano.
  Nella mia travagliata, schizzata neverending story con i miei studi, oltre che con la mia vita, ho avuto la fortuna e l'immenso privilegio di conoscere persone e di visitare o vivere in luoghi, come quelli di cui ho parlato prima, che se non fossero mai esistiti avrebbero dovuto essere inventati, esseri umani e posti più che speciali che mi hanno aiutato a vivere, a crescere.
  Alla Facoltà di Farmacia della Statale ho conosciuto quello che ora è mio marito; ho avuto un compagno di studi speciale, che mi è stato vicino quando è morto mio padre ; il Professor Fantucci, col suo smisurato amore per la Termodinamica, col suo concetto profondo di Entropia, e tanti altri.
  Allo IULM ho avuto soprattutto tre Professori che cito  con orgoglio : Madame Nicole Brissaud e il Professor Ogliari, compianto e mai dimenticato dal mondo, con cui ho seguito il corso di Geografia dei Trasporti.
 Non voglio mancare di rispetto o di stima a chi non ho citato, soprattutto a Franca e Lorenzo che sono stati il mio supporto morale e pratico allo IULM. ma non posso far durare questo Post per mesi.
Proprio il Professor Ogliari mi ha introdotto al mondo dei trasporti, lui e il suo Museo di Ranco, e il suo smisurato amore per i treni. Ha parlato della ferrovia che sarà riaperta a breve al pubblico : la Seregno-Saronno-Novara-Malpensa, una delle più antiche, quella che mio padre prendeva per andare a lavorare, quella che durante la Seconda Guerra Mondiale era a rischio, perchè passava vicino alla polveriera di Ceriano Laghetto.
 Sono venuta qui ad abitare un tot di anni fa, e mi mancava un mezzo di comunicazione col mondo. Ora l'avrò, ma vengo guardata male, nella mia gioia, da alcuni o molti abitanti. Qualcuno si è dimostrato persino preoccupato perchè questo quartiere di Seveso, Baruccana, potesse essere invaso da troppi 'furest'. Io ci vedo solo un mezzo per poter girare il mondo senza la schiavitù dell'auto.
  E mi perdonino Marchionne e gli operai FIAT.







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